Di frequente chi arriva a consultare uno psicoterapeuta non comprende i motivi per i quali si sente triste, arrabbiato, ossessionato, impaurito. Non capisce perché pensieri, percezioni, comportamenti ed emozioni siano diventati inappropriati.
Nella maggioranza dei casi si accorge di ritrovarsi in una situazione scomoda e limitante la propria felicità, ma nonostante abbia una consapevolezza razionale, non riesce proprio a fare il giro di boa, un cambio di direzione in meglio.
Eppure ha già pagato grossi costi emotivi per tutto questo...
A volte, i sintomi e il malessere psichico in generale, sono dovuti a circostanze transitorie (situazioni relazionali complesse o conflittuali, eventi stressanti, grossi cambiamenti, lutti, traumi, successi lavorativi, scelte decisive) o limitati ad alcuni contesti (lavorativo, scolastico, familiare).
Altre volte sono l’esito di dinamiche disfunzionali che si ripetono da tempo in modo del tutto irrazionale e immotivato, nonostante l’impegno della persona a non metterle in atto.
Dove risiede la causa di tutto ciò?
Solitamente è di natura inconsapevole, inconscia. Per questo la relazione psicoterapeutica ad orientamento psicoanalitico non lavora solo sui piani logici, ma tocca anche quelli irrazionali.
Se non si parlasse anche la lingua dell’inconsapevole, come si farebbe a comprendere la natura profonda del disagio e a risolverlo in maniera definitiva?
La psicoterapia psicoanalitica non si limita quindi alla risoluzione dei sintomi, ma permette di scoprirne anche la causa profonda in modo da affrontarla ed evitare che il sintomo si manifesti di nuovo.
Per questo considerare la psicoterapia solo come un intervento sul disagio è riduttivo: si lavora con la sfera delle emozioni, delle credenze, del comportamento, del proprio modo di pensare e di posizionarsi nella vita.
L'obiettivo del trattamento è riscoprire o scoprire la propria voce, le priorità e lavorare con coraggio su di esse; è soprattutto un percorso personale orientato alla comprensione, alla realizzazione e all’espressione della propria soggettività. Essa è un’opportunità di crescita, di ripartenza, può aprire la possibilità a percorsi di vita più autentici.
Percorsi di scelta piuttosto che di passiva accettazione.
Dott.ssa Maria Pina Famiglietti
Psicologa Psicoterapeuta e Sessuologa Clinica
Pavia e Voghera
Psicologa Psicoterapeuta e Sessuologa Clinica
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Iscrizione all’Ordine degli Psicologi della Lombardia con n°19867, dal 23/01/2013
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